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Cosa fare in caso di puntura di vespa?
28 lug 2022

Cosa fare in caso di puntura di vespa?

La puntura di vespa genera spesso reazioni cutanee causate dall'ingresso del pungiglione nella pelle e dal rilascio di veleno, che causa generalmente tumefazione locale e infiammazione dolorosa nell’area colpita.

In buona parte dei casi, i sintomi si risolvono dopo alcune ore.

Nelle persone più sensibili, la puntura di vespa può causare sia una reazione allergica locale, con comparsa di eritema, edema e dolore intenso, o sistemica, con manifestazioni più preoccupanti, quali orticaria, vertigini, difficoltà a respirare e, nei casi di allergia più acuta, shock anafilattico.

Ecco cosa fare subito in caso di puntura di vespa

Le vespe tendono a non lasciare il pungiglione nella pelle, come accade invece in caso di puntura di api, e per tale ragione potrebbero pungere più volte in poco tempo, aspetto dovuto al fatto che le prime sono molto più aggressive.

1. Allontanarsi con calma: le vespe possono diventare aggressive, quindi è fondamentale allontanarsi lentamente per evitare ulteriori punture.

2. Pulire l'area: Lava la zona colpita con acqua e sapone per rimuovere eventuali residui di veleno.

3. Applicare il ghiaccio: Avvolge un po' di ghiaccio in un panno per aiutare a ridurre il gonfiore e alleviare il dolore. Lasciare al meno 10-15 minuti.

Come curare le punture di vespa

In gran parte dei casi, la puntura di vespa non genera sintomi gravi e, per limitare i sintomi sopraelencati, basta applicare degli impacchi di acqua fredda e una crema antistaminica o cortisonica quando si è allergici.

Per modulare i sintomi come prurito, bruciore e dolore, in farmacia è possibile reperire dei pratici stick dopo-puntura formulati ad hoc e, per curare la pelle, è possibile ricorrere a vari rimedi naturali efficaci, come i gel di Aloe Vera o gli unguenti con estratti di Calendula.

Se il dolore è molto intenso o il gonfiore interessa un’area cutanea sempre più grande, è importante consultare il medico, che consiglierà probabilmente l’utilizzo di una crema topica formulata con idrocortisone o antistaminici o anestetici, a seconda della condizione del paziente.

Come comportarsi se il gonfiore va oltre le 24 ore

In alcuni casi, la reazione potrebbe raggiungere la sua massima intensità anche dopo 24 ore e una eventuale reazione allergica potrebbe andare oltre i 7 giorni.

In alcuni casi, si potrebbe trattare di una reazione generalizzata di tipo tossico, che si palesa generalmente in caso di punture multiple: in tali condizioni, il veleno potrebbe causare la cosiddetta reazione tossica da punture multiple, e potrebbero palesarsi sintomi come nausea, vomito, vertigini, convulsioni e febbre.

In ogni caso, in queste condizioni è indispensabile consultare il medico, per evitare una eventuale intossicazione da veleno o danni al tessuto muscolare, oltre che disturbi cardiaci e insufficienza renale, ma queste ultime interessano esclusivamente i casi più gravi.

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