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Cosa fare in caso di puntura di vespa?
La puntura di vespa genera spesso reazioni cutanee causate dall'ingresso del pungiglione nella pelle e dal rilascio di veleno, che causa generalmente tumefazione locale e infiammazione dolorosa nell’area colpita.
In buona parte dei casi, i sintomi si risolvono dopo alcune ore.
Nelle persone più sensibili, la puntura di vespa può causare sia una reazione allergica locale, con comparsa di eritema, edema e dolore intenso, o sistemica, con manifestazioni più preoccupanti, quali orticaria, vertigini, difficoltà a respirare e, nei casi di allergia più acuta, shock anafilattico.
Ecco cosa fare subito in caso di puntura di vespa
Le vespe tendono a non lasciare il pungiglione nella pelle, come accade invece in caso di puntura di api, e per tale ragione potrebbero pungere più volte in poco tempo, aspetto dovuto al fatto che le prime sono molto più aggressive.
1. Allontanarsi con calma: le vespe possono diventare aggressive, quindi è fondamentale allontanarsi lentamente per evitare ulteriori punture.
2. Pulire l'area: Lava la zona colpita con acqua e sapone per rimuovere eventuali residui di veleno.
3. Applicare il ghiaccio: Avvolge un po' di ghiaccio in un panno per aiutare a ridurre il gonfiore e alleviare il dolore. Lasciare al meno 10-15 minuti.
Come curare le punture di vespa
In gran parte dei casi, la puntura di vespa non genera sintomi gravi e, per limitare i sintomi sopraelencati, basta applicare degli impacchi di acqua fredda e una crema antistaminica o cortisonica quando si è allergici.
Per modulare i sintomi come prurito, bruciore e dolore, in farmacia è possibile reperire dei pratici stick dopo-puntura formulati ad hoc e, per curare la pelle, è possibile ricorrere a vari rimedi naturali efficaci, come i gel di Aloe Vera o gli unguenti con estratti di Calendula.
Se il dolore è molto intenso o il gonfiore interessa un’area cutanea sempre più grande, è importante consultare il medico, che consiglierà probabilmente l’utilizzo di una crema topica formulata con idrocortisone o antistaminici o anestetici, a seconda della condizione del paziente.
Come comportarsi se il gonfiore va oltre le 24 ore
In alcuni casi, la reazione potrebbe raggiungere la sua massima intensità anche dopo 24 ore e una eventuale reazione allergica potrebbe andare oltre i 7 giorni.
In alcuni casi, si potrebbe trattare di una reazione generalizzata di tipo tossico, che si palesa generalmente in caso di punture multiple: in tali condizioni, il veleno potrebbe causare la cosiddetta reazione tossica da punture multiple, e potrebbero palesarsi sintomi come nausea, vomito, vertigini, convulsioni e febbre.
In ogni caso, in queste condizioni è indispensabile consultare il medico, per evitare una eventuale intossicazione da veleno o danni al tessuto muscolare, oltre che disturbi cardiaci e insufficienza renale, ma queste ultime interessano esclusivamente i casi più gravi.
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