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Cosa succede alla pelle se prendiamo il sole senza protezione?
04 giu 2024

Cosa succede alla pelle se prendiamo il sole senza protezione?

L’arrivo dell’estate suscita in ognuno di noi un irrefrenabile desiderio di ottenere un’“abbronzatura da urlo”. Molto spesso, per raggiungere questo standard estetico di bellezza, ci si espone al sole in maniera errata senza l’utilizzo di specifici schermi e filtri solari, con conseguente insorgenza di effetti dannosi per la pelle e per l’organismo. 

Perché ci abbronziamo?

L’abbronzatura, spesso considerata sinonimo di bellezza, non è altro che una reazione fisiologica di difesa messa in atto dall’organismo al fine di proteggersi dai danni conseguenti all’esposizione ai raggi ultravioletti.  I raggi ultravioletti, penetrando nella pelle, inducono il processo di melanogenesi e, quindi, stimolano i melanociti a produrre melanina (pigmento responsabile della colorazione di cute, peli e capelli). Tuttavia, se l’esposizione al sole è intensa e prolungata, viene saturata la capacità protettiva dell’abbronzatura che non sarà più in grado di proteggere l’organismo dalle radiazioni. Risulta essenziale, quindi, l’utilizzo di prodotti solari che offrano un sufficiente grado di protezione da queste radiazioni e che prevengano l’insorgenza di potenziali effetti dannosi per l’organismo. 

Le radiazioni ultraviolette (UV) cosa sono?

Il sole genera una vasta gamma di radiazioni elettromagnetiche. Quelle in grado di oltrepassare l’atmosfera e raggiungere la superficie terrestre sono:

  • Radiazioni visibili
  • Raggi infrarossi (IR)
  • Raggi ultravioletti (UV)

I raggi UV sono quelli più interessanti in quanto connessi ad una serie di effetti benefici e sfavorevoli. Si distinguono 3 tipi di raggi UV:

  1. I raggi UV-A hanno lunghezze d’onda maggiori e possono penetrare gli strati profondi della cute raggiungendo il derma. Il loro effetto sulla cute è duplice: infatti, se da un lato inducono un’abbronzatura rapida (seppur temporanea e di breve durata), dall’altro sono responsabili della produzione di radicali liberi (ROS). Questi ultimi sono potenzialmente dannosi in quanto responsabili di un danno cutaneo conseguente all’alterazione di molecole e strutture quali collagene, elastina e capillari. I raggi UV-A sono primariamente associati a fenomeni di photoaging (fotoinvecchiamento), fotoallergia e fototossicità. 
  2. I raggi UV-B hanno lunghezze d’onda intermedie per cui non superano gli strati superficiali della pelle e vengono assorbiti dallo strato corneo. I raggi UV-B risultano indispensabili per la sintesi della vitamina D e sono responsabili dell’abbronzatura duratura in quanto sostengono il processo di melanogenesi anche in seguito all’esposizione al sole.  Al contempo, essi risultano eritematogeni e potenzialmente mutageni, aumentando il rischio di insorgenza di melanomi e tumori della pelle. 
  3. I raggi UV-C sono quelli più dannosi in quanto dotati di un elevato potere cancerogeno. Tuttavia, essendo assorbiti dallo strato dell’ozono non dovrebbero raggiungere la superficie terrestre. È d’obbligo l’uso del condizionale in quanto l'assottigliamento dello strato di ozono verificatosi negli ultimi anni ha determinato un maggior rischio di esposizione a queste radiazioni.

Esposizione al sole: i benefici

Quando l’esposizione al sole avviene in maniera coscienziosa, mediante l’impiego di opportuni filtri solari, risulta essere benefica per l’organismo. Tra i benefici sono da menzionarsi:

  1. Aumento dei livelli di serotonina cui conseguono un miglioramento del tono dell’umore e una sensazione di benessere psicologico generale.
  2. Aumento della sintesi di vitamina D.
  3. Produzione di melanina e comparsa di un colorito sano.
  4. Rilassamento dei muscoli e miglioramento della mobilità articolare. 
  5. Miglioramento della circolazione sanguigna con aumento dei livelli di globuli rossi ed emoglobina e riduzione della pressione sanguigna.
  6. Miglioramento di alcune patologie cutanee, tra le quali psoriasi ed eczema.

Esposizione al sole: rischi per la salute

Quando l’esposizione al sole è prolungata e avviene senza l’utilizzo di fattori di protezione solare, il rischio di incorrere in potenziali rischi per la salute è maggiore. Tra gli effetti sfavorevoli associati all’esposizione al sole sono da menzionare:

  1. Effetti cutanei acuti tra cui eritemi, scottature e dermatiti.
  2. Peggioramento di alcune patologie quali Lupus Eritematoso ed Herpes simplex.
  3. Danni a livello oculare, in particolare congiuntiviti, degenerazione del cristallino e danni alla retina. Quest’ultimo è un potenziale fattore di rischio per lo sviluppo di retinopatia solare. 
  4. Cheratosi, ispessimento cutaneo e, a lungo andare, sviluppo di tumori della pelle.

Quale protezione solare utilizzare?

Per stabilire il tipo di protezione solare da utilizzare è necessario tener conto del proprio fototipo, ovvero il metodo di classificazione utilizzato in ambito dermatologico al fine di determinare il tipo di pelle di una persona in funzione della sua sensibilità all'esposizione solare. Si distinguono sei diversi fototipi:

  • Fototipo 1: capelli rossi e carnagione bianca con lentiggini. I soggetti con fototipo 1 sono melano-compromessi per cui si raccomandano un’attenta esposizione al sole e l’utilizzo di prodotti solari con altissima protezione. Per questi soggetti, inoltre, la capacità di abbronzarsi è nulla; essi sono altamente suscettibili a scottature.
  • Fototipo 2: capelli biondi con carnagione e occhi chiari. I soggetti con fototipo 2 sono melano-compromessi per cui l’esposizione al sole deve avvenire con molta cautela ed è auspicabile l’utilizzo di prodotti solari con altissima protezione. A differenza del fototipo 1, i soggetti con fototipo 2 hanno discreta capacità di abbronzarsi. 
  • Fototipo 3: capelli castani, carnagione chiara, occhi chiari o scuri. I soggetti con fototipo 3 sono melano-competenti per cui, la capacità di abbronzarsi è media. È raccomandato l’utilizzo di un prodotto solare ad alta protezione nei primi giorni di esposizione per poi diminuire gradualmente il fattore.
  • Fototipo 4: capelli bruni, carnagione olivastra e occhi scuri. Questi soggetti risultano melano-competenti e hanno un’ottima capacità di abbronzarsi per cui è consigliato l’utilizzo di un fattore di protezione medio.
  • Fototipo 5: capelli neri, carnagione olivastra e occhi scuri. I soggetti con fototipo 5 sono melano-protetti per cui è sufficiente l’utilizzo di un fattore di protezione basso. 
  • Fototipo 6: carnagione molto scura. I soggetti con fototipo 6 sono melano-protetti e necessitano generalmente di una bassa protezione iniziale.

6 Regole pratiche per esporsi al sole in maniera corretta

Scegliere sempre il prodotto solare che offre una protezione sufficiente e adatta al proprio fototipo. 

  1. Evitare un’esposizione eccessivamente prolungata.
  2. Evitare l’esposizione al sole durante le ore più calde e preferire l’utilizzo di occhiali da sole e cappello a falda larga.
  3. Applicare la protezione solare almeno 30 minuti prima dell’esposizione al sole avendo cura di rinnovare l’applicazione dopo il bagno o se si è sudato molto.
  4. Utilizzare prodotti che proteggano sia dai raggi UV-A che UV-B. 
  5. Per le prime esposizioni è consigliabile l’utilizzo di prodotti solari che offrano una protezione “medio-alta”.

Dott.ssa Elda Maiolo
Farmacista e Esperta in Salute e Benessere